Diritto tributario, doganale e gestione del contenzioso
Lo studio Telchini-Mayr-D'Abbiero assiste privati ed imprese nella gestione del contenzioso tributario e doganale avverso atti impositivi emessi dall’Amministrazione tributaria nelle sue varie articolazioni, ad esempio gli avvisi accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate o dall’Agenzia delle Dogane.
La difesa giudiziale viene garantita con competenza specialistica in entrambi i gradi di merito davanti alle Commissioni tributarie provinciali e regionali secondo le regole del processo tributario disciplinato dal D.Lgs. 546/1992 e successive modifiche, nonché in sede di ultima istanza davanti alla Corte di Cassazione.
Oggetto del giudizio è l’impugnativa dell’atto impositivo, che può essere affetto da nullità in ragione di vizi formali dell’atto, tra i quali si segnalano l’incompetenza territoriale dell’Ufficio impositore, la carenza di legittimazione del funzionario alla sottoscrizione dell’atto, la decadenza del potere accertativo per decorso dei termini per l’accertamento delle violazioni tributarie, nonché ritenuto illegittimo nel merito in considerazione dell’irrilevanza ai fini fiscali delle operazioni contestate e della erronea interpretazione di norme tributarie. Inoltre, sovente gli elementi presuntivi dedotti dall’Ufficio a sostegno delle proprie contestazioni, si dimostrano privi di fondamento e comunque carenti del requisito di gravità, precisione e concordanza.
In materia tributaria accade inoltre che la legittimità degli atti impositivi debba confrontarsi con i principi fondamentali di diritto dell’Unione Europea, così come affermati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. In particolare, il principio del legittimo affidamento e di certezza del diritto, cui le istituzioni comunitarie e nazionali sono soggette, “diretto a garantire la prevedibilità delle situazioni e dei rapporti giuridici rientranti nella sfera del diritto comunitario” (si confronti tra le altre la sentenza della Corte di Giustizia del 15 febbraio 1996, in causa C-63/93, Duff), impongono che l’Amministrazione assicuri il buon andamento e l’imparzialità della propria azione, consentendo ai contribuenti di invocare la tutela delle posizioni giuridiche acquisite in forza di “fondate aspettative” suscitate da precedenti condotte dall’Amministrazione.
Le specializzazioni nell’ambito del diritto dell’Unione Europea consentono agli avvocati dello studio legale Telchini & Mayr di esporre autorevolmente i principi summenzionati in entrambi i gradi di merito e nell’eventuale giudizio davanti alla Suprema Corte ed in particolare in sede di discussione del ricorso tributario in pubblica udienza, che rappresenta un momento fondamentale del processo, nel quale si forma il convincimento del Collegio giudicante in ordine ai motivi dell’impugnativa.
Nel corso della propria esperienza pluridecennale lo studio ha promosso con successo contenziosi in materia di rimborso di imposte indebitamente versate dai contribuenti. In particolare, si tratta di ipotesi nelle quali è possibile invocare l’illegittimità di norme fiscali o doganali di diritto interno, in quanto apertamente in contrasto con il diritto dell’Unione Europea, che in tale ambito ha delineato principi inderogabili cui il legislatore e l’Amministrazione nazionale devono sottostare. A tal riguardo, la giurisprudenza della Corte di Giustizia ha costantemente affermato il diritto dei contribuenti ad ottenere il rimborso di tributi riscossi in violazione del diritto comunitario, vietando agli Stati membri di frapporre ostacoli tali da rendere l'esercizio di tale diritto eccessivamente difficile per il contribuente (rappresentano capisaldi sul punto le sentenze della Corte di Giustizia “Dilexport” del 9.2.1999 e “COMATEB” del 14.1.1997, nonché la sentenza “Commissione delle Comunità europee contro Repubblica italiana” del 9 dicembre 2003).
Diritto penale tributario e doganale
Un altro settore che caratterizza l’attività dello studio Telchini-Mayr-D'Abbiero è quello del diritto penale tributario e doganale.
L’ordinamento italiano consente l’applicazione congiunta di sanzioni amministrative di natura fiscale e di sanzioni penali. Per una corretta ed efficace difesa è essenziale impostare una strategia a 360 gradi, considerando in particolare i diversi regimi probatori che caratterizzano il processo penale e quello tributario.
L’esito positivo del giudizio penale spesso risulta decisivo anche ai fini di una difesa vincente dinanzi alla Commissione tributaria.
Le sanzioni penali tributarie sono disciplinate dal d.lgs. 74/2000 (“Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”).
Alcune fattispecie presuppongono la commissione di una condotta fraudolenta, quali quelli di cui agli artt. 2 (“Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”), 3 (“Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici”) ed 8 (“Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”). In questi casi, per l’integrazione del reato non è necessario il superamento di una soglia di punibilità. Di conseguenza il reato potrà dirsi perfezionato a prescindere dall’entità dell’importo sottratto ad imposizione.
Altre fattispecie penali richiedono il superamento di una soglia di punibilità. Si tratta delle norme di cui agli artt. 4 (“Dichiarazione infedele”), 10 bis (“Omesso versamento di ritenute dovute o certificate”), 10 ter (“Omesso versamento di IVA”), 10 quater (“Indebita compensazione”) del d.lgs. 74/2000. Qualora non sia superata la soglia di punibilità, esclusa la rilevanza penale del fatto, sarà comunque necessario difendersi in sede tributaria onde scongiurare l’applicazione di sanzioni amministrative ed il recupero dell’imposta asseritamente evasa.
Riguardo al diritto penale doganale, si evidenzia che l’Alto Adige è zona di confine e pertanto sono costanti i controlli ed i provvedimenti sanzionatori dell’Autorità.
Le sanzioni penali in materia di diritto doganale sono invece previste dal Decreto del Presidente della Repubblica del 23.1.1973 n. 43 (“Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale”), ed hanno l’obbiettivo di garantire la percezione da parte dello Stato dei diritti di confine (dazi all’importazione ed all’esportazione, prelievi ed altre imposizioni alle importazioni o esportazioni previsti da regolamenti dell’Unione Europea, diritti di monopolio, sovrimposte etc.).
Agli artt. 282 e segg. sono disciplinate le diverse fattispecie di contrabbando, tra le quali spicca il reato previsto dall’art. art. 291 quater di “Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri”.
Lo studio Telchini & Mayr nel corso dei decenni di attività ha acquisito uno specifico know-how in materia, grazie al quale ha difeso -e continua a difendere- importanti aziende in tutto il territorio nazionale.